Sabato 11 gennaio mi trovavo per lavoro a Verona e all'improvviso, di prima mattina, una telefonata che non ti aspetti.
E' il presidente che mi dice, testuale, "ti ho fatto una sorpresa, ti ho iscritto alla mezza di Verona".
La prima sensazione è di panico. Non sono allenato, non sono pronto e sono già preoccupato per il 12 marzo a Roma. Ma ormai ci sono, ok vado.
Non ho affrontato allenamenti specifici per questa gara, e non ho mai corso 21 km in vita mia. Non posso neanche immaginare che tipo di sensazioni proverò in gara e, soprattutto, che difficoltà incontrerò. Allo stesso tempo penso che, comunque, sarà un'esperienza particolare, trascorsa in una città bella come Verona.
Il giorno prima incontro i due top runner, Simone Marini e Massimiliano Fontana: fortuna che sto con loro che mi indicano l'abbigliamento da comprare, (visto che con me non ho nulla) e mi danno indicazioni preziosissime.
Vi racconto in breve le mie sensazioni provate: premetto che, come prima gara, il percorso non era proprio indicato. Parto a 6'/km, come da mio programma, provo a spingere ma al 5° km ho già voglia di fermarmi. Insisto. Al 10°km sto meglio, comincio ad aumentare l'andatura a 5,30/5,40, ma al 19° km ho un blocco totale delle gambe. Credo che il mio fisico abbia sofferto ma la gente lungo il percorso, il pensiero che 2 km sono "solo" 11 minuti mi permettono di superare la crisi e riprendere la mia corsa, come se tutto ad un tratto non sentissi più fatica. Poi il suono dei tamburi ed entrare nello scenario dell’arena di Verona è uno spettacolo puro. Esco dall'arena e vedo il tempo: due ore e 4'. Non ci credo, ho finito.
In quel momento forse ho provato quello che provano tutte le persona che amano lo sport come la corsa, fatto di emozioni ma anche di soddisfazioni personali.
Per questa avventura devo ringraziare il Presidente, per l'iscrizione oltre ogni limite, gli insuperabili Simone e Massimiliano per il prezioso supporto e tutto il club per l'importante motivazione di gruppo.
Stefano Sebastianelli